venerdì 5 dicembre 2008

Mortacci loro.

Poi ti chiedono perchè si è sempre incazzati.
Stamattina sono andata all'asl. Non per sport, semplicemente perchè ho bisogno dell'appoggio sanitario della regione Lazio, io che sono residente in Piemonte. 
Già mi sta sulle palle il fatto che io debba fare una trafila assurda per avere un medico di base qui, quando mi pare ben chiaro che l'Italia è una, e non riesco a concepire il perchè si debba fare una sorta di sottoscrizione a tempo determinato (ogni 6 mesi, e ovviamente bisogna avere un documento che certifichi che cosa non ho ancora capito, sia questo il contratto di lavoro o quello di affitto, documenti sempre più difficili da reperire-__-) quando basterebbe andare da un medico e stop. Vabbeh, questa è la burocrazia italiana, quella che ci deridono tutti. E quando dico tutti, intendo proprio tutti. Pure l'Argentina è messa meglio di noi.

Fatto sta che mi sono incamminava verso sto fottuto Asl, sotto la pioggia, con la febbre e una bestemmia a ogni colpo di tosse, perchè senza quel benedetto numero di matricola il medico non puo' prescrivermi gli antibiotici e poi mi tocca pagarli,  e i soldi non piovono dal cielo.
Arrivo là, erano le 11:35 ed ero in orario tranquillo: ne troppo presto ne troppo tardi. 
Se vai troppo presto trovi tutti i pensionati che pare  amino passare il loro tempo dentro quella decadente struttura. Se vai troppo tardi rischi che sia chiuso.

Infatti era chiuso. Ma non tutto l'Asl. Solo l'ufficio pertinente al mio caso.
" l'ufficio è aperto dalle 8:30 alle 11:30, dal lunedì al venerdì"

E il pomeriggio?

Il vuoto.
E poi dicono che l'Italia è in crisi.
E ci credo! E li paghiamo ancora!!!

Fatto sta che sono tornata a casa e Noelia mi ha dato degli antibiotici simili a quelli che dovevo prendere.
L'ho detto io che l'Argentina è avanti. L'ho detto io.
Adios.